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Il grande pasticcio dei dirigenti scolastici

Riconosciuti idonei da un concorso, sono tenuti in scacco da quasi un anno al Tar e dalle sue lungaggini

La protesta dei vincitori del concorso lombardo per dirigenti scolastici

 

dirigenti scolasticiARESE –  Il 15 gennaio 2013 il Consiglio di Stato doveva pronunciarsi sul ricorso presentato da 406 docenti  che dopo aver passato le prove scritte e orali del concorso nazionale su base regionale per dirigenti scolastici indetto dal Miur si sono visti 17 luglio 2012 sospendere l’esito dal Tar Lombardia, il quale aveva riconosciute valide in prima istanza la segnalazione presentata da 101 candidati esclusi  agli orali sulla violazione del principio dell’anonimato, che è requisito fondamentale nei bandi. Il Tar, prendendo a campione una trentina di buste, aveva verificato in modo empirico che mettendole in controluce era possibile leggere il nome del candidato scritto sul cartoncino al loro interno a causa della trasparenza delle buste realizzate con una carta molto bianca, molto leggera e prive di rivestimento interno.  Il termine del 15 gennaio è però slittato a causa di una richiesta di proroga fino al 30 marzo presentata al Consiglio di Stato su cui l’organismo si deve pronunciare questo venerdì a Roma. Per sensibilizzare i giudici amministrativi e l’opinione pubblica, ieri una settantina dei 406 idonei hanno manifestato pacificamente davanti al Tar della Lombardia indossando delle pettorine con il loro numero di graduatoria.

Nel frattempo, martedì 5 marzo, il direttore dell’ufficio scolastico regionale  Francesco de Sanctis ha incontrato a Milano i candidati che sono risultati idonei dicendo loro di escludere la possibilità di sciogliere il nodo attingendo alla mobilità interregionale. “Piuttosto – ha detto de Sanctis in una conferenza stampa a margine dell’incontro con i potenziali dirigenti – preferisco continuare con le reggenze”. La legge di stabilità prevede entro il 2015 il ridimensionamento scolastico nel senso di accorpamento fra loro di più scuole con una fascia fra i 500 e 1000 alunni. In Lombardia tale accorpamento è già stato fatto una prima volta nel 2000 e una seconda volta due anni fa. Per questa ragione e per effetto dei pensionamenti si è creato l’ingente vuoto dei dirigenti d’istituto. In altre regioni tale ridimensionamento deve essere ancora fatto ed è una manovra che porterà a degli esuberi. Esuberi che potrebbero essere convogliati in Lombardia con il rischio che chi ha sostenuto il concorso ed è in attesa di nomina si veda soffiare il posto per le lungaggini della pronuncia del Consiglio di Stato.    

Della vicenda ne parliamo con Raimondo Antonazzo, docente, giornalista e fra i quattrocento idonei del concorso che ha moderato la conferenza stampa con il provveditore.  “De Sanctis ci ha rassicurato sul punto  – spiega – e dall’altra parte ci ha anche assicurato che lui è fiducioso in un risultato a noi favorevole della sentenza. Del resto lo stesso Tar, pur ammettendo la possibilità della trasparenza delle buste, ha anche asserito che in realtà non sia emerso in concreto alcun elemento in grado di avallare l’ipotesi che la Commissione giudicatrice (composta da due sub commissioni formate da tre commissari l’una, ndr) abbia effettivamente violato la garanzia dell’anonimato. All’annullamento in toto del concorso non vogliamo nemmeno pensare. Tra l’altro è una situazione che metterebbe a rischio non solo gli esaminatori se fosse riconosciuto il dolo, perché lì poi scatterebbe addirittura il penale, ma metterebbe in discussione tutti i concorsi in Italia in quanto sono fatti tutti nella stessa maniera. Le buste, infatti, sono state acquistate sul sito della Consip dell’Amministrazione. Ossia sono buste che vengono utilizzate in tutti i concorsi pubblici. Basti dire che analoghi ricorsi fatti in altre regioni non sono stati accolti dai rispettivi tribunali amministrativi. Un esempio è quello del Tar dell’Emilia Romagna che ha rigettato in toto il ricorso degli esclusi. L’unico che è andato avanti è quello della Lombardia”.

Anche De Sanctis non crede al dolo. Infatti ha dichiarato di aver già provveduto all’accoppiamento dei vincitori con le loro sedi e di essere pronto alle nomine il giorno dopo della pronuncia del  Consiglio di Stato.

Ombretta T. Rinieri

(“Il Notiziario” 8 marzo 2013 – pag.64)