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Crisi “Corriere della Sera” e acquisizione di Recoletos – Quando la Consob ebbe dubbi sulla trasparenza/2

Continua la ricostruzione del Cdr del quotidiano milanese sui retroscena della crisi dell’editrice RcsMediaGroups

 

Il Comitato di redazione, con l’aiuto dei giornalisti del Corriere della Sera, prosegue il racconto del caso Recoletos, cioè dell’acquisizione compiuta da Rcs nel 2007: causa fondamentale dell’indebitamento del gruppo, oggi pari a circa 870 milioni di euro. Mercoledì abbiamo visto come il gruppo Recoletos fosse stato acquistato in prima battuta dalla finanziaria Retos Cartera. Dopo essere stata acquisita da Retos Cartera,  la società Recoletos (editrice tra l’altro del quotidiano economicoExpansion e del quotidiano sportivo Marca) venne tolta dal listino spagnolo (quindi diventò non più scalabile) e di fatto messa sul mercato, probabilmente destinata a un compratore già individuato. Il presidente di Recoletos, Jaime Castellanos, aveva anche una forte partecipazione in Retos Cartera, era presidente di Lazard Spagna e all’epoca era già cognato diEmilio Botin, presidente del Banco Santander.

AMICIZIE E PARENTELE – Botin, a sua volta, intratteneva ottimi rapporti con Luca Cordero di Montezemolo, in quel periodo presidente della Fiat e dunque secondo azionista del patto di sindacato che controlla il gruppo Rcs. Santander, sia detto per inciso, era presente su molti fronti italiani: sponsorizzava, per esempio la Ferrari, la casa di Maranello presieduta da Montezemolo. Santander, tra l’altro, aveva acquisito Antonveneta e poi l’aveva rivenduta al Monte dei Paschi di Siena, spuntando un’ingente plusvalenza. Nel primo passaggio di mano di Recoletos ebbe un ruolo anche la bancaBanesto (azionista di Retos Cartera), presieduta da Ana Patricia Botin, figlia del presidente del Santander e nipote acquisita di Castellanos, nonché  (fino all’aprile 2011) consigliere di  Generali, azionista del patto Rcs.

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