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Slai Cobas, la “spina nel fianco” nella “spina Est” dell’ex Alfa Romeo

Corrado Delle Donne e Renato Parimbelli, delegati dello Slai Cobasnella storica sede “Spina Est N.7” del consiglio di fabbrica sita nei capannonidell’area ex Alfa Romeo

 

cobas-delledonne-parimbelliARESE – I sindacalisti dello Slai Cobas nell’area ex Alfa Romeo sono veramente scomodi. Sempre lì a intervenire nei dibattiti pubblici dei vari politici locali, provincialI, regionali e nazionali  ricordando loro le promesse mancate e gli accordi traditi negli anni con i lavoratori. Sempre lì a cantarle in faccia ai partiti per quello che sapevano e per quello che non hanno fatto. Sempre lì a  emettere duri comunicati stampa di denuncia sugli intrecci azionari delle aree e la politica o sulla vera o sospetta presenza della ‘ndrangheta. Sempre lì a far fare brutta figura alla politica, proprio quando invece la politica è nelle piazze per le campagne elettorali. Ci si può meravigliare se allora questi scocciatori impenitenti li si lascia al freddo e senza luce nella sede del consiglio di fabbrica perché non esisterebbe un contratto d’affitto?   Se li si accusa di aver strumentalizzato la causa degli ex alfisti di Innova Service  per restare abbarbicati nell’area? Se pur di rendergli pan per focaccia e sbatterli fuori una volta per tutte da Arese si escludono i loro iscritti  dai nuovi posti di lavoro che arriveranno con il centro commerciale?

C’è chi davanti alle ingiustizie si tiene il mal di pancia e chi invece lotta come può o come è meglio capace. Questo è il caso dei delegati dello Slai Cobas. Perciò dando a Cesare ciò che è di Cesare, meglio spiegare  che i Cobas rappresentano  trecento lavoratori fra i mille occupati nelle quindici aziende insediate tutt’ora nell’area. Non è quindi escludendo i licenziati di Innova Service che li si può mandare via dalla storica sede del consiglio di fabbrica, dove hanno la loro base sindacale per statuto dei lavoratori e in virtù di un accordo sottoscritto il 18 febbraio 2003 in Regione Lombardia.

Il cdf dell’Alfa Romeo, denominato “Spina Est. N.7”, si trova in area Aglar ed era la sede storica delle rsu Fiat, divenuta con l’accordo sindacale 18 febbraio 2003 sottoscritto in Regione Lombardia anche sede dei delegati di sito. Due per ogni sigla sindacale. Cinque sigle sindacali (fim, fiom, uilm, slai cobas e flmu-cub), dieci delegati di sito. Oltre le rsu Fiat appartenenti a Cgil, Cisl e Uil.  La sede, ormai ‘provata’ dalla vetustà,  presenta un salone comune per le riunioni e le assemblee, e spazi singoli per le singole sigle. 

Nel 2006 – 2007 Fiat avvertì con lettera tutti i sindacati che essendo il cdf in area Estate Sei (oggi Aglar) avrebbe messo a disposizione una nuova sede nel capannone della “sala esperienze”. Vi si trasferirono tutte le sigle tranne i Cobas i quali scrissero ad Abp e a Estate Sei che essendo loro delegati di sito e non rsu Fiat essi rimanevano nella “Spina”. Con le due società nacque allora un contenzioso sulle utenze. L’avvocato Mirko Rizzoglio avviò causa e il Tribunale di Milano si pronunciò dando ragione allo Slai Cobas che stabili riscaldamento, corrente, acqua e telefono a carico delle proprietà.     

O.T.R

(“Il Notiziario” 22 febbraio 2013 – pag.73)