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Lombardia: 31 superdirigenti arrivati con un bando fantasma

MILANO – Il Tar della Lombardia  e il Consiglio di Stato hanno dichiarato illegittimo un bando per l’assunzione di 31 dirigenti della Regione Lombardia  mai apparso in «Gazzetta Ufficiale» e il provvedimento con cui la giunta Formigoni ha cercato di sanare la situazione.

 

Il concorso risale al febbraio 2006.  Il bando è diffuso con il bollettino regionale, ma non con la Gazzetta ufficiale. I primi venti  in graduatoria vengono assunti a tempo indeterminato il 1° settembre 2007 e gli altri tredici  il 13 gennaio 2008. Molti sarebbero vicini a Comunione e liberazione.

 

I ciellini occupano i posti chiave della macchina regionale, a cominciare dalla funzione di segretario generale della giunta, ricoperta da Nicola Sanese; da lui dipendono i direttori generali e i primi dirigenti dell’amministrazione e a  lui fanno capo le partecipate come Finlombarda e Infrastrutture Lombarde.

 

Alcuni dei vincitori assumono ruoli di comando. Marco Carabelli è nominato vice di Sanese.  Alla direzione del personale va Michele Camisasca, nipote dell’attuale vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, Massimo Camisasca, biografo del fondatore di Cl, don Giussani. Giacomo Boscagli, figlio dell’ex assessore regionale Giulio Boscagli, cognato di Formigoni, va all’Istituto dei tumori, mentre  Franco Milani è inserito nella direzione generale per la Famiglia.

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