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L’ex assessore Di Girolamo: ‘C’erano sempre problemi ad avere la documentazione’

mediacoldilana-cartelloARESE – “La questione è molto semplice – attacca Patrizia Di Girolamo – a mio parere qui vi sono delle responsabilità soggettive da parte dell’ufficio tecnico e in tal senso mi sono immediatamente mossa nei confronti del segretario comunale Giuseppe Locandro chiedendogli di accertare se vi fossero gli estremi per un procedimento disciplinare. Ma non ho avuto risposte. La giunta ha una funzione di indirizzo politico, che è quello di garantire la sicurezza nella scuola non nel breve periodo, perché non deve garantire solo i bambini che entrano adesso, ma anche quelli che entreranno fra dieci anni. Perciò scoperta la presenza dell’amianto vanno fatti tutti gli accertamenti necessari su tutti i materiali presenti nella scuola per evitare provvedimentia tampone che possono sembrare risolutivi ma che invece non lo sono. La giunta non era formata da superman e superwoman che, insediatasi nel periodo estivo, in quarantacinque giorni, potesse scoprire di tutto e di più. Non abbiamo avuto nemmeno il tempo materiale per riuscire a ricostruire una serie di passaggi e capire anche quali erano gli sviluppi futuri, perché continuavamo a chiedere documentazione a non finire e nessuno rispondeva…”. Il 29 ottobre 1996 l’Asl aveva chiesto al Comune di Arese di provvedere alla verifica della presenza di materiali da costruzione contenente amianto negli immobili pubblici  comunali. Una sorta di  monitoraggio sarebbe stato fatto nel 1997 e per quanto riguarda la scuola di via Col di Lana l’amianto era stato individuato solo nella copertura della palestra connessa al plesso scolastico.

“E’ stupefacente – continua Patrizia Di Girolamo – che dal 1997 al 2011 tale monitoraggio non sia stato aggiornato e che ad Arese si continuino a provvedere alle manutenzioni ordinarie e straordinarie sulla base di un documento  tenuto nel cassetto. Abbiamo dato fastidio come assessori tecnici. Questa la verità. Il nostro approccio teso ad acquisire i documenti prima di parlare e di procedere ha provocato solo ostruzionismo”. E’ inquietante pensare che la presenza d’amianto sia stata accertata casualmente e solo per la scrupolosità del personale della discarica e che l’attivazione della procedura di sicurezza sia stata possibile grazie alla presenza di due assessori competenti. Quante altre manutenzioni pericolose e o potenzialmente rischiose sono state fatte all’insaputa di docenti, famiglie e direzioni didattiche?

Ombretta T. Rinieri

(Il Notiziario – 14 settembre 2012 pag. 64)