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Medici sul piede di guerra alla Salvini

GARBAGNATE MILANESE  – (6 giugno 2012) –  Il personale medico dell’azienda ospedaliera “Salvini”, che sovraintende ai presidi di Garbagnate Milanese, Bollate e Rho, si è riunito ieri in assemblea generale per protestare contro il mancato pagamento dei premi nonostante “il raggiungimento degli obbiettivi”, il loro mancato coinvolgimento nelle scelte strategiche aziendali e l’eccessiva burocratizzazione della professione.

Organizzata dalle associazioni e dalle sigle sindacali di categoria di Cgil, Fassid, Aaroi Emac, Snr, Anaao Assomed, Anpo, Ascotti, Fials, Anmdo e Cimo Asmd, la riunione si è svolta in orario di servizio (dalle 14 alle 16) e ha fatto il punto sui problemi economici e sulla mancanza delle risorse umane all’interno della Salvini. Fra i principali nodi da sciogliere  i medici lamentano il taglio in busta paga di 3mila euro, la precarizzazione di una trentina di colleghi che lavorano con contratti a tempo determinato e la mancanza nell’organico di un’altra quarantina che obbliga di conseguenza i contrattualizzati a svolgere centinaia di ore di straordinario che peraltro non verrebbero alla fine riconosciute.

 Ombretta T. Rinieri