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Centro sportivo di Arese: é nulla l’assegnazione fatta a Intese?

Il Garante degli appalti: ‘Non si poteva fare un’assegnazione diretta’

 

centrosportivo-vle resegoneARESE – “L’affidamento diretto della concessione di gestione degli impianti sportivi del centroDavide Ancilotto”, di proprietà comunale, alla Fondazione Arese Cultura e Sport presenta profili di illegittimità, sia perché il fenomeno del cosiddetto house proving (autoproduzione economica,ndr), del tutto eccezionale, non può essere menzionato per un caso come quello in esame, sia perché non sembra soccorrere neppure la natura sociale e o di rilevanza non economica del servizio”. Questo il parere emesso il 18 aprile scorso, ma depositato il 22 maggio, dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture in risposta all’esposto presentato nel settembre 2011 dai consiglieri di minoranza del Pd e da Carlo Delmonte (ex Lega Nord e oggi Arese Futuro).

 

Stando al Garante degli appalti l’affidamento degli impianti del centro sportivo alla Fondazione attraverso la convenzione sarebbe  illegittimo. Se tale pronunciamento dovesse essere accolto in sede giudiziale, sarebbero di conseguenza nulli tutti gli atti conseguenti, perciò anche la manifestazione d’interesse con la quale Facs ha affidato il “Cici” a Intese.

 

Nel richiamare l’articolo 90 della legge 289/2002 (Legge Finanziaria 2003) e l’art. 5 della legge 27/2006 della Regione Lombardia, l’Autorità nota che gli enti locali possono procedere all’affidamento diretto dell’incarico di gestione di impianti sportivi ad associazioni, fondazioni ecc. solo nel caso in cui i detti impianti siano privi di rilevanza economica, richiedendo per le loro intrinseche caratteristiche una gestione facile e con costi esigui. Il che non è il caso del “Davide Ancilotto”, le “cui caratteristiche delle attività svolte (tariffe all’utenza, punti di ristoro, vendità spazi pubblicitari, biglietti d’ingresso da parte dei fruitori) siano potenzialmente remunerative e potrebbero produrre introiti a un eventuale concessionario per coprire i costi di gestione e ricavarne degli ulteriori profitti”.

 

Si alza così il sipario sul centro sportivo. A tutto vantaggio dell’era Ravelli sul punto di iniziare.

Ombretta T. Rinieri

 (‘Il Notiziario’ 1 giugno 2012 – pag. 72)