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L’ex assessore Livio Braga, dimessosi per il centro sportivo, adesso dice la sua e…sostiene la lista civica Arese Futuro

ARESE – Livio Braga, antiquario noto in città, eletto nelle liste della Lega Nord nel 2009, si dimise da assessore all’istruzione il 13 settembre 2010, in polemica con la giunta Fornaro per la scelta di affidare alla società privata Intese la gestione delle strutture e dello sport del centro sportivo attraverso il partenariato speciale con la Fondazione Arese Cultura e Sport. Dimissioni che portarono Braga anche ad allontanarsi dalla sezione locale del partito. Oggi torna su quegli avvenimenti anche per spiegare la sua vicinanza alla lista civica Arese Futuro e il suo appoggio al candidato sindaco Pietro Ravelli.
“A livello nazionale – dice – sono rimasto ancorato all’idea federalista della Lega Nord perché è un federalismo non di maniera, da attuarsi senza venire meno alle regole della Costituzione. Ritengo che lo Stato debba essere modificato velocemente prima che sia troppo tardi, perché ormai il centralismo ha fatto il suo tempo e il debito pubblico è lì a dimostrarcelo. Diversa invece è la situazione sul locale. Quando mi sono dimesso da assessore ho preso le distanze dai partiti e sono rimasto un po’ incantato ad assistere all’evoluzione politica della mia città”.
Secondo Braga le formazioni politiche consolidate non rispecchierebbero gli interessi della cittadinanza aresina. “Preferisco le liste civiche che i partiti di sinistra o di destra – chiosa – visto che anche la sinistra con i recenti scandali di Penati, Rutelli e Bersani non hanno brillato molto, perché penso che siano più vicine ai bisogni della gente e slegate dall’obbligo di rispettare regole di partito che vengono da lontano. E noi ad Arese abbiamo avuto lo scotto in questo campo proprio con il centro sportivo dato in mano a una società che veniva da lontano e che non aveva alcuna esperienza a riguardo. Ossia non aveva mai costruito dei centri sportivi, non aveva mai gestito dei centri sportivi, non aveva un management professionale per costruire i centri sportivi, non aveva gli operai, non aveva la struttura per poter costruire un centro sportivo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Proprio uno sfascio”. L’ex assessore è un fiume in piena. “Non è colpa solo della scelta fatta – aggiunge – ma anche del ricorrere a persone raccomandate, non competenti e che svolgono il lavoro proprio per questa piaga dei partiti di entrare nell’ambito delle società. Nel senso di entrare a fare concorrenza sleale alle imprese, che invece potrebbero concorrere lealmente a prendere degli appalti perché hanno il management, il capitale, il macchinario, gli asset. Quanto è accaduto al centro sportivo è la prova provata che non ha funzionato bene qualcosa”.
E sul contratto che si vocifera sia stato firmato dietro le quinte Braga è categorico: “Finché sono stato assessore io non è stato firmato alcun contratto e a due anni di distanza non mi risulta che ufficialmente sia stato firmato alcun contratto. Quando mi sono dimesso, avevo sottolineato la gravità del fatto che non si fosse rispettata la legge sulla concorrenza grazie alla quale avrebbe vinto la società più efficiente dal punto di vista sia del prezzo che dello standard qualitativo”.
Braga si è così avvicinato all’associazione Arese Futuro già a maggio 2010 e ora che si trasforma in lista civica in vista delle prossime amministrative ha deciso di appoggiare il suo candidato sindaco Pietro Ravelli. “Arese Futuro – considera – è una formazione che esce dalla società civile e che si sostituisce in questo momento di grave crisi politica alla partitocrazia. Il suo programma, inoltre, è consono alle mie idee e le persone che lo hanno preparato sono persone che apprezzo per la loro onestà e trasparenza. Sono contento che Ravelli abbia messo la sua faccia in questa campagna elettorale, perché è una persona conosciuta, stimata e onesta, professionalmente trasparente. Si batterà per la legalità, che ha messo al primo punto fra i suoi impegni. La stessa per la quale io ho sempre combattuto”.
Ombretta T. Rinieri
‘Il Notiziario’ 17 febbraio 2012 – pag. 71