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Centro sportivo: c’erano ben tre progetti per la riqualificazione, ed erano tutti simili

Parla Alfredo Malingambi che fu direttore generale del Ccsa

 

P1010008ARESE – Non è sempre stata guerra tra Ccsa e Facs. Nei primi anni della nascita di Facs c’era una bella collaborazione che aveva portato fra l’altro il Ccsa ha elaborare un progetto di massima presentato a Fondazione nel giugno 2007. Un progetto innovativo che prevedeva oltre a una nuova piscina coperta e scoperta e ad altri interventi di rifacimento delle strutture una “Club House” con front office, bar ristorante, multisala convention per attività culturali, spogliatoi per il tennis e centro di fisioterapia e fitness benessere. Autore del progetto soprattutto l’allora direttore generale del Ccsa Alfredo Malingambi.
Malingambi, 66 anni, sposato con due figli, è un alpinista che ha scalato l’Himalaya. E’ stato responsabile del settore giovanile per due anni della Caronnese calcio, consigliere del Cai di Milano e dirigente di una multinazionale tedesca per 35 anni. Nel Ccsa era volontario nella sezione Basket quando su invito di Porro accettò di entrare nel cda dell’associazione per poi diventarne direttore generale dal 2006 al 2010. Negli ultimi anni ha partecipato ai tavoli di lavoro con l’amministrazione comunale, Facs e infine la società Intese. “Il progetto che presentammo a Facs nel 2007 – racconta Malingambi – si avvaleva di un’analisi effettuata dal direttore generale di Facs De Lupi completa di oltre 400 fotografie. Ma non abbiamo mai saputo se poi Facs lo presentò a sua volta alla giunta Perferi”. Di sicuro c’è che da lì a poco venne fatto un appalto per la realizzazione di un centro natatorio, i cui lavori non vennero mai avviati a causa del mancato rilascio da parte della giunta Fornaro della fidejussione bancaria richiesta da Teorema per realizzarlo.
“Nel dicembre 2009 – continua Malingambi – un consigliere comunale del Pdl diffonde nel Ccsa la notizia secondo cui il Comune ha in corso uno studio per la ristrutturazione del centro sportivo e un nuovo sistema di gestione, che vedrebbe la polisportiva smembrata in tante società autonome operanti senza sovvenzioni e in grado di coprire le spese con i propri introiti. E a gennaio 2010 mi accompagna nello studio privato dell’assessore Salvatore Crisafulli che mi mostra un suo progetto di riqualificazione (molto simile a quello del Ccsa). Lo stesso che in questi giorni il procuratore di Intese Chiappiniha diffuso come suo”. Ma già a gennaio 2010 Crisafulli aveva un progetto con Intese?
Intanto si avvicina la fine dell’anno sportivo 2009-2010 e la necessità di programmare quello 2010-2011. Il 7 aprile la Giunta Fornaro dà mandato all’assessore Congedo di formalizzare le future linee guida in ordine alla gestione del Csda individuando il Ccsa quale interlocutore privilegiato nella gestione dello sport ad Arese. Il 17 dello stesso mese Congedo e il sindaco Fornaro illustrano al consiglio direttivo del Ccsa il loro progetto di gestione in capo al Comune (vedi Notiziario dell’8 dicembre). E comincia a circolare l’idea di una Gesem Sport per la gestione degli introiti comunali derivanti dallo sport .
“L’idea sviluppata dall’amministrazione – precisa l’ex direttore generale del Ccsa – era quella di gestire gli incassi per circa 800mila euro e di dare a noi 380-400mila euro per pagare le iscrizioni federali, gli allenatori ecc”. Il 9 luglio Congedo e Fornaro firmano la lettera che autorizza il Ccsa a portare avanti l’anno sportivo pagando una quota di 140mila euro e la manutenzione, il verde e le pulizie”. Nel frattempo, a detta di Malingambi, i rapporti si erano inaspriti all’interno dello stesso Ccsa perché il presidente Nestri propendeva per lo status quo insieme con i dirigente del Basket Porro e al tesoriere Stoppa.
Ombretta T. Rinieri
(‘Il Notiziario’ 16 dicembre 2011 – pag. 78)