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Scontro sul trasferimento a Torino degli ultimi addetti ex Alfa Romeo

Flashback – giunta Fornaro n. 29 – continua
di Ombretta T. Rinieri
‘Prealpina’ – consiglio comunale dicembre 2009

 

ARESE – Non era in scaletta, ma in consiglio comunale è arrivata anche la vertenza Fiat-Alfa che prevede dal 4 gennaio 2010 il trasferimento agli stabilimenti Fiat di Torino di 232 addetti del centro stile e della sperimentazione e progettazione Alfa. Mentre pesa l’incertezza su altri 113 addetti di Powertrain, 550 del call center e 80 legati al commercio.
Sulla questione, il 23 novembre scorso il Pd aveva depositato al protocollo del comune un odg per un intervento da parte dell’amministrazione aresina a favore dei lavoratori. Nella premessa, la minoranza ha sottolineato il venir meno delle promesse dell’accordo di programma del 2004 circa la creazione nell’area di migliaia di posti di lavoro a seguito della realizzazione di un polo della mobilità sostenibile e dell’auto ecologica e il fatto che il piano Alfa Romeo 2015 non assume posizione rispetto alla definizione del secondo adp in merito alla salvaguardia sul sito delle attività industriali. Premesse che non sono state condivise da Pdl, Lega Nord e Udc, che a loro volta hanno presentato un odg alternativo con il quale, pur giungendo alla stessa richiesta di un intervento sollecito nella vertenza da parte dell’amministrazione comunale, hanno inteso far ricadere unicamente sulle promesse disattese di Fiat ogni responsabilità circa lo smantellamento e la distruzione dello storico stabilimento Alfa Romeo con la conseguente perdita di posti di lavoro.

Al tavolo tecnico di luglio – ha detto l’ex sindaco Gino Perferialla precisa domanda se fossero veritiere le notizie stampa su un trasferimento a Torino di lavoratori, gli avvocati di Fiat hanno risposto che erano bagianate. Ora chiude le attività dopo aver detto il contrario. Sotto accusa è quindi la Fiat e con questo odg invitiamo i quattro sindaci (Arese, Lainate, Garbagnate e Rho, ndr) a chiamare Fiat a risponderne. L’accordo di programma non c’entra un fico secco’.
‘Il 28 maggio – gli ha fatto eco il capogruppo del Pd Giuseppe Augurusa, tirando fuori la sua vena sindacalista – Fiat non era esattamente un fantasma al tavolo delle linee per il nuovo adp. C’era, eccome. Ma oltre a Fiat, la cui responsabilità è indubbia, vi sono nuove variabili che riguardano la nuova destinazione delle aree e quanto si andrà a definire da qui al febbraio 2010. Qui non si tratta di fare un atto formale o un banale atto di solidarietà come spesso nei consigli comunali ci si limita a fare: siamo solidali con i lavoratori che vanno a casa, ma intanto vanno a casa. Si tratta di trovare elementi nuovi perché quelli precedenti sono superati dato che nessuno li ha mantenuti. E non solo Fiat, Perferi, perché dentro l’area ecologica non c’era solo la società privata!’.
A fine discussione, sono andati in votazione entrambi gli odg. La maggioranza ha bocciato quello del Pd e il Pd si è astenuto su quello della maggioranza, passato con i quindici voti dei consiglieri Pdl, Lega Nord e Udc.

Ombretta T. Rinieri