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Totosindaco: incertezze nel Pdl

Flashback – elezioni amministrative 2009 – n.19 – continua

Con Piana fuori dai giochi si riapre la caccia al candidato. E spunta An

elezioniARESEForza Italia si era preparata per tempo alle prossime consultazioni di giugno, individuando al proprio interno già a dicembre l’ex vicesindaco Luigi Piana quale suo candidato alla poltrona di primo cittadino. La scelta, non condivisa da tutti gli azzurri, aveva creato qualche malumore all’interno del partito e la presa di posizione della Lega Nord, la quale in una prospettiva di alleanza aveva recriminato su una scelta presa da Forza Italia in totale autonomia.
Ma tant’é. Piana, forte dei suoi 500 voti di preferenze nelle ultime consultazioni, si era imposto. Anche rispetto ad altri nomi del suo partito in lizza, quali il direttore della casa di riposo Gallazzi Vismara Roberto Bassi, la presidente del consiglio comunale Laura Ardito, l’assessore all’istruzione e servizi sociali Maria Turconi e la collega ai giovani e alla cultura Erika Seeber. Questi i migliori nomi di Forza Italia. Del resto non potevano esserci all’orizzonte nomi di altri partiti. Dopo un sindaco Udc per due mandati consecutivi, era nella natura delle cose che il prossimo sindaco appartenesse al primo partito di maggioranza cittadino.
La nomination di Piana restava però dietro le quinte in attesa dei tempi propizi per la campagna elettorale. Senonché, nell’ultimo consiglio comunale di febbraio, l’ex vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Luigi Piana, sceglieva la rappresentante degli Amici di Beppe Grillo ad Arese, Tiziana Fabbro, ideatrice in rete dello slogan ‘Piana Spiana‘, in polemica sul massiccio abbattimento di alberi degli ultimi mesi in città, per annunciare il suo ritiro dalla candidatura. “Stia tranquilla – le avrebbe detto – io non sarò il prossimo sindaco. Ho ricevuto delle minacce”. Il tutto all’insaputa del suo stesso partito. Dopodiché, nessuno è più riuscito ad avvicinare Luigi Piana per avere maggiori delucidazioni sull’accaduto.
Nei due mesi successivi, brancolando nel buio, la segreteria di Forza Italia non ha mai chiarito la situazione e, ufficialmente, dichiarava la decisione di Luigi Piana di prendersi una pausa di riflessione, ma che a breve il nodo sarebbe stato sciolto. Una mancanza di chiarezza che ha dato adito a una serie di speculazioni tendenti a gettare discredito sulla stessa figura di Luigi Piana. A cominciare dal fatto che non ci sarebbero mai state in realtà delle minacce, ma che il vice sindaco avesse trovato un escamotage per uscire in modo onorevole da una consultazione per lui incerta, dopo la debacle della nuova piazza Dalla Chiesa. In attesa di una riposta mai data, è partito quindi un totosindaco, che rimetteva in pista le tre donne di Forza Italia, ma anche due outsider (Pietro Ravelli e Napolitano, il primo medico e amico di Piana, il secondo presidente dell’associazione Don Bosco).
Nonostante la rosa di nomi e, in particolare, delle esperienze per quanto riguarda Ardito, Turconi e Seeber, il direttivo di Forza Italia (composto da Baratta, Amitrano, Tellini, Di Clemente, Bergonti e Caliò) nel trascorrere dei giorni non ha trovato la convergenza su un nome. Nel frattempo Forza Italia e An si sono sciolte nella Pdl e ora il totosindaco si è spostato sull’ex An Gianluigi Fornaro, assessore alla vigilanza urbana. Anche se è vero che formalmente ora le provenienze non hanno più significato, resta il fatto che la ruota della poltrona del sindaco si sta per fermare sul nome di un candidato solo qualche settimana fa impensabile. La parola fine rischia di passare dal locale ai vertici regionali della Pdl, se non oltre. A meno di altri colpi di scena.
Ombretta T. Rinieri
(‘Prealpina’ – 4 aprile 2009 – pag. 17)