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Volumetrie spostate da un terreno all’altro: il ‘Piano Perferi’ infiamma il dibattito politico

L’operazione riguarda un terreno la cui proprietà é collegata all’ex sindaco, ma per l’ok definitivo occorre che il Consiglio non decada per altri 60 giorni

 

OLYMPUS DIGITAL CAMERAARESE – Ad Arese c’è aria di elezioni anticipate, anche se il sindaco Gianluigi Fornaro, raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare, non si dimette e vige l’anomalia dell’Udc che da forza di minoranza regge il governo della città con quel che resta dei consiglieri Pdl eletti, dopo le varie defezioni e l’uscita della Lega Nord dalla coalizione.

Dopo gli ultimi avvenimenti è divenuta di dominio pubblico la lotta intestina all’interno del Pdl per tanto tempo tenuta celata. Al contrario, la Lega si sta ricompattando, forte dell’aver partecipato a un’amministrazione chiacchierata ma dall’ essersi tirati fuori al momento opportuno. 

Il Pd, secondo indiscrezioni, starebbe scegliendo se attendere l’approvazione dell’accordo di programma ex Alfa Romeo (previsto entro dicembre, ndr) per dar modo a Rho di rientrarci o se dar battaglia fin da subito. Nel frattempo sta affiancando con i suoi militanti cosiddette associazioni apolitiche e apartitiche, embrioni di possibili future liste civiche. E prepara le osservazioni contro il piano integrato d’intervento, soprannominato nei corridoi della politica aresina “Piano Perferi”, adottato con una maggioranza risicata il 29 settembre scorso in consiglio comunale in seconda convocazione.

 

Il piano costituisce anche una variante al vigente piano regolatore generale e, secondo la capogruppo del Pd Eleonora Gonnella, l’approvazione, per le modalità per le quali è avvenuta, sarebbe in violazione alla normativa vigente e perciò meritevole di osservazione. Ma al di là del cavillo, è la sostanza del piano che non è piaciuta a molti cittadini presenti in auditorium, che con le loro contestazioni hanno più volte sfidato i richiami istituzionali della presidente del consiglio Ipolita Papagno.

 

In pratica é stata portata avanti un’operazione in base alla quale é stata ceduta la volumetria di un’area verde di proprietà della famiglia dell’ex sindaco (Perferi, trattandosi di interesse personale, non ha partecipato al voto in consiglio), area posta vicino al ristorante “Castanei”,a un operatore che costruirà tre palazzi a sud di Arese alti quattro piani, nel quadrilatero ex industriale tra via Volta, via Di Vittorio, via Senato e via Monte Grappa.

 

L’area collegata alla famiglia di Perferi si trova all’interno del Parco delle Groane, in via Alfa Romeo. Il trasferimento sulla carta dello standard a compensazione consentirà al costruttore di aumentare la volumetria. In base a quanto abbiamo potuto ricostruire, in un primo tempo l’area in via Senato era vincolata a servizi pubblici parcheggi con previsione di esproprio, ma tale vincolo, risalente al 1997, è decaduto a causa del trascorrere del termine quinquennale. Dall’operazione, il proprietario del terreno che cede le volumetrie incamererebbe una cifra che, a seconda della chiave di lettura di amici e nemici, varierebbe fra le 400 e le 900mila euro. La proprietà del terreno verrebbe ceduta al Parco delle Groane.

 

Su tutta la vicenda, in consiglio comunale il Pd ha dato battaglia. Enrico Ioli ha rimarcato una serie di forzature. “Ricordo – ha sottolineato il consigliere – che i comuni che non hanno approvato il Piano generale del territorio entro il 31 marzo 2010 non potrebbero approvare i piani integrati. Né vale l’eccezione per i comuni i cui ambiti rientrano nell’Expo dato che l’opera non ne ha l’attinenza. L’altra forzatura riguarda i comuni che non possono più approvare piani integrati oltre il 30 settembre fino all’aprovazione del Pgt e adesso, a un giorno dalla scadenza della moratoria, la giunta porta in approvazione questo piano. E’ una chiara speculazione. Fra tutti i terreni di Arese, l’operatore è andato a cercarsi un terreno che produce volumetria. L’ha trasferita in via Senato e ha aumentato la volumetria di 2 metri cubi al metro quadrato”.

 

Il cosiddetto ‘Piano Perferi’ è comunque stato adottato. Ora partiti, associazioni e cittadini hanno sessanta giorni di tempo per presentare le osservazioni e poi la variante tornerà in consiglio comunale. Resta da capire se fra sessanta giorni il consiglio comunale ci sarà ancora, altrimenti l’operazione rischia di svanire.

Ombretta t. Rinieri
‘Il Notiziario’ – 14 ottobre 2011 – pag. 71