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Ruoli di genere, la protesta delle donne e i distinguo maschili

Domenica 13 febbraio 2011 le donne sono scese in campo in più di 230 piazze italiane e straniere: Roma, Milano, Palermo,Firenze, Padova, Napoli,New York, Parigi, Mozambico. Un’onda sismica di ritorno contro la manipolazione e lo sfruttamento del corpo, della mente e della soggettività femminile. Contro un certo tipo di maschio. Contro, molto spesso, la nefasta complicità di alcune donne.
Interessante a Roma l’intervento di Stefano Ciccone, fra i fondatori del gruppo “Maschile plurale”, che da anni riflette sui ruoli di genere e sui modelli sessuali maschili. Ciccone ha sottolineato come la protesta femminile ‘Se non ora quando’ chiami in causa gli uomini nella costruzione di un percorso collettivo che ponga al centro la libertà, di tutti gli uomini e di tutte le donne secondo un concetto di politica che significa cambiare la qualità della vita e delle relazioni nella vita di tutti i giorni, a partire dalla famiglia, luogo di tante violenze contro le donne.
Ecco il Ciccone pensiero: “A chi mi strizza l’occhio, chiedendomi complicità come maschio, e mi chiede di tenermi stretto il potere perchè il potere mi serve, tra l’altro, a garantirmi la disponibilità femminile, rispondo che al potere preferisco la libertà. Preferisco incontrare la libertà delle donne alla loro disponibilità.”