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Sull’adp ex Alfa Giancarlo Giudici assolve i comuni: non c’é differenza tra centrodestra e centrosinistra

E’ mancata una regia superiore. L’Accordo é da bocciare. Troppi punti oscuri e tanti da chiarire

 

ARESE – “Il mondo è bello perché è vario. Bettinardi parlava di una grande occasione. Secondo me è invece un’occasione mancata. Che nel mondo la capacità produttiva delle automobili sia eccedente lo dicono tutti gli studi. E quindi è impensabile che si possa tornare alla produzione di massa di automobili su questo territorio. Il problema è che qui manca un progetto industriale”. Così Giancarlo Giudici (Pd) subito dopo l’intervento di Giuseppe Bettinardi nel consiglio comunale di Arese del 12 ottobre scorso durante la discussione sull’accordo di programma dell’ex area Alfa Romeo.

“Non è sufficiente scrivere su un pezzo di carta che il 60% dell’area sarà produttiva – ha detto Giudici senza mezzi termini – se non c’è dietro un progetto industriale. Lo diceva Enrico Ioli. Ma io dico ancora di più. Mancano le linee guida per il progetto. Gino Perferi afferma: “Noi abbiamo seguito come comuni tutti i progetti e abbiamo voluto noi comuni essere protagonisti dell’accordo, Io ho un’opinione troppo alta delle capacità dell’ex sindaco Perferi per pensare che sia andata esattamente così. Sono invece abbastanza convinto che molte decisioni sono passate sopra alle teste dei comuni e che quello che ci troviamo davanti è sostanzialmente la scelta di prendere o lasciare. Diceva il sindaco Gianluigi Fornaro: “Non ci si può trincerare dietro sarebbe meglio”. Io dico: “Non ci si può trincerare dietro al non si poteva ottenere di più”. Bisognava essere ambiziosi. Si poteva ottenere di più da questo piano”.

 

Giudici ha assolto comunque i comuni, di tutti i colori politici, per l’assenza di ambizione, dicendo: “ Ripeto, non per colpa delle amministrazioni locali. E anzi, io arrivo anche a dire che probabilmente saremmo davanti alla stessa identica situazione se avessimo avuto nei comuni che ci stanno attorno amministrazioni di centrosinistra. Non ho problema a dirlo, perché non ne faccio un problema di colore politico. Non è stato una colpa dei comuni. E’ mancata una guida. Un progetto ambizioso che venisse dall’alto”.

 

Ora l’unica certezza è il centro commerciale. “A me, ha anche un po’ infastidito il fatto che, guarda caso, a qualche giorno di distanza dalle votazioni vengono nei consigli comunali sulla variante di destinazione d’uso dell’area da industriale a commerciale e residenziale saltino fuori siti internet e , inserzioni sui settimanali locali e striscioni con l’annuncio: “Cerchiamo persone da assumere per il nuovo centro commerciale”, quando sappiamo benissimo che non c’è nemmeno un mattone del nuovo centro commerciale”.

Impossibile per il Pd, a detta di Giudici, esprimere una valutazione positiva o un appoggio all’accordo di programma. “Tanti punti sono ancora oscuri – ha motivato Giancarlo Giudici nell’esprimere il parere negativo sul pianoe tanti sono ancora da chiarire. Ci viene chiesto di dare credito a promesse quando in questi ultimi anni ne abbiamo sentito di tutti i colori. E oggi ci dovremmo fidare, non dico delle stesse persone, ma ancora degli stessi progetti. E allora ci dobbiamo fidare del fatto che arriverà un centro commerciale. Ci dobbiamo fidare che ci siano decine di imprese desiderose di insediarsi su questo territorio quando noi sappiamo che questo non potrà mai essere vero se non ci sarà un progetto che arriva non dal privato ma da un forte coordinamento pubblico”.
Ombretta T. Rinieri

(continua)