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Ioli: la Regione dov’è?

…ma poi rivela nel suo intervento il coinvolgimento dell’architetto Stefano Boeri (candidato alle primarie del Pd per la corsa alla poltrona del sindaco di Milano)nel progettare l’operazione immobiliare sull’ex Alfa Romeo

 

ARESE – “La prima cosa che mi viene in mente guardando questo accordo di programma – ha detto il consigliere Enrico Ioli (Pd) prendendo la parola dopo il suo capogruppo Augurusa – è quanto sarebbe stato bello se ci fosse stata una Regione che avesse preso in mano la situazione con la volontà di fare davvero qualcosa di bello, innovativo ed ecologico per rilanciare l’area. Mentre ho visto una Regione che si è limitata a dire: “Questo è il meno peggio che riusciamo a fare”. Le istanze sul territorio sono quelle del centro commerciale e degli operatori privati. Assecondiamoli. Noi facciamo la regia”.
Nell’analizzare le 52 osservazioni all’adp, Ioli si è accorto che riguardavano due grandi ambiti: quelle ambientali e quelle viabilistiche. “Sono queste le cose sulle quali la maggior parte dei cittadini hanno puntato e mi domando come hanno fatto a entrare in una materia così complessa e riuscire a produrre le osservazioni senza essere stati coinvolti. Si parla tanto di Agenda 21 sul coinvolgimento di tutti i soggetti interessati a una determinata modifica del territorio e in questo caso i cittadini hanno dovuto fare le acrobazie andando a cercare le informazioni necessarie sul sito della Regione, perché il comune di Arese non ha dato spazio all’informazione”.
Altro aspetto negativo è lo stralcio della viabilità dall’Accordo di Programma. “Non si può stralciarla con tanto impatto che ha su un progetto del genere – si è accalorato Ioli – e dire ci pensiamo dopo”. Nel citare esempi lungimiranti di progetti eco compatibili in Olanda, Germania e perfino in Cina (400 città a impatto zero nei prossimi 20) dove il trasporto pubblico ha una grande rilevanza, Ioli si è lanciato a citare lo Studio d’architettura Boeri rivelandone in tal modo il coinvolgimento nel progetto sull’ex Alfa Romeo.
“Abbiamo sentito lo Studio Boeri – ha affermato il consigliere Pd – che ci ha informato sul fatto che il suo contributo alla presentazione urbanistica dell’area è iniziato da poco tempo, a prescindere dalle questioni legate all’accordo di programma. Anche se gli scenari del progetto sono preliminari e in fase di lavorazione, ci è stata anticipata la loro idea di un mondo urbano cui applicare una forte sperimentazione tecnologica con impatto zero sull’ambiente. Ma voi ci chiedete adesso di effettuare un Adp dove queste indicazioni non sono scritte”.
“Chi è Boeri?” – gli ha chiesto polemicamente il sindaco Gianluigi Fornaro – “Un architetto di fama internazionale, candidato sindaco a Milano per il Pd, certo – gli ha risposto Ioli, che ha comunque tirato dritto – Massimo rispetto nei confronti di Boeri o chi per esso, ma sto dicendo che questa bellissima idea qui dentro non c’é. Qui dentro c’è scritto che il comune di Arese è l’unico fra quelli coinvolti che si sia dotato di una linea guida sulla bioedilizia e che svolge il ruolo da capofila e da coordinatore e che pertanto gli interventi saranno assoggettati alla bioedilizia di Arese. Ma lo ha detto prima Milani, gli edifici saranno in classe B quando si è già in A. Nei prossimi 10-15 anni nell’ex Alfa Romeo dovrebbe sorgere un quartiere residenziale autosufficiente e ciò significa produrre l’energia anziché consumarla. Invece qui siamo bravi perché costruiamo in classe B”.
“Un quartiere a impatto zero – ha considerato il consigliere Ioli, che di professione è architetto – sarebbe stato il perfetto collegamento con il tema dell’Expo 2015: “Energia per il Pianeta. Energia per la Vita”. Sarebbero venuto dall’Europa a vedere come si realizzava un quartiere modello ad Arese a impatto zero. Ma purtroppo questo non c’è scritto nell’Adp”.
Secondo Ioli, l’altro grande aspetto mancante nell’accordo di programma riguarda l’ambiente. “Ci sono pochissime aree come questa in Lombardia – ha detto – per cui il faro illuminante doveva essere l’ambiente. La Dorsale Verde rappresenta la ricucitura di tutti i Parchi a Nord-Ovest di Milano: dal Parco delle Groane al Parco del Ticino. Bisognava partire da questo faro e sviluppare tutto il progetto su questa base. Non è stato fatto. Questo accordo è un insieme di tanti pezzettini. Lo dicono gli stessi comuni. Lo dice Garbagnate, Settimo…E se non veniva fuori Lainate a raccontare che era in progetto una strada sopra il canale Lura nemmeno ce ne saremmo accorti”.
Come Augurusa, anche Ioli ha sottolineato l’assenza di Garbagnate dall’accordo di programma. “Guardate la cartina – si è infervorato – sembra che abbiano morsicato il disegno e ne abbiano staccato un pezzo. In questo momento stiamo parlando di 648mila mq di superficie lorda di pavimento. Garbagnate ha terreno per 300mila mq, ci saranno altrettanti mq di superficie. Seicento appartamenti li costruiremo noi, altrettanti faranno loro. Inoltre Garbagnate intende realizzare un altro piano residenziale dall’altro lato della strada, quello che scorre verso Bariana. Quindi ci saranno altre case. Non possiamo vedere un piano così grosso limitandoci al confine dell’adp. Ma la Regione dov’è? “.
Il trasporto pubblico è un’altra nota dolente dell’adp, che Ioli non ha mancato di sottolineare. “Non si può pensare che c’è Malpensa e dire: “Si potrebbe riattivare il binario. Ma come si potrebbe? E’ la prima cosa da fare. Come si fa a pensare che i visitatori di Expo arrivino a Malpensa e da qui debbano andare a Milano in piazzale Cadorna e tornare indietro per andare in fiera?La metro tranvia è una gran balla, perché da una parte c’è un impegno, ma sui documenti si parla di trasporto pubblico genericamente. La verità è che non si farà mai e una volta che abbiamo licenziato le concessioni edilizie e i singoli piani non avremo più il potere di far fare le eco strutture”.
L’affondo finale è stato sulla tangenzialina: “Ci dite che è stata stralciata – ha attaccato Ioli – ma sulle cartine c’è ancora e fra quattro mesi ce la ritroveremo sotto un’altra forma. C’è la tangenzialina, ma non c’è l’ampliamento del casello di Lainate, che diventerà doppio, triplo rispetto a quello che c’è adesso. Lì di fianco vi è un’area enorme di stazionamento dei Tir. Fra un anno ci saranno i Tir, che si aggiungeranno alla tangen zialina, all’allargamento dell’autostrada e a tutte le altre strade”.
Ombretta T. Rinieri

(continua)