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Partita la Fondazione, restano i dubbi sul Ccsa: il bilancio dell’associazione sportiva non é ancora arrivato in aula consiliare

(Flashback-Ccsa: “La Prealpina” – 3 giugno 2005 – pag. 13)

 

ARESE – Il messaggio che la maggioranza ha voluto far passare in consiglio comunale è che la giunta Perferi con la nascita della fondazione non si disimpegna dalla gestione del centro sportivo. “Se così fosse, avremmo fatto una gara d’appalto europea secondo i canoni privatistici”, ha sottolineato il sindaco Gino Perferi. “Mentre con la fondazione i privati faranno la loro offerta che alla fine sarà giudicata con una concessione in uso per un certo periodo di tempo che remuneri il capitale”.
Il Ccsa non sparisce: resta e avrà la convenzione con la fondazione e la fondazione si farà carico di pagare tutte le voci ordinarie e straordinarie. L’amministrazione verserà un contributo di 15mila euro a titolo di contributo per la gestione. Rispetto all’attuale gestione, il consiglio d’indirizzo eserciterà un continuo controllo delle spese per evitare di trovarsi alla fine senza aver fatto i correttivi.
La minoranza e la consigliera Ippolita Papagno (Udc) si sono astenuti, mentre Alberto Savoia (Rc) ha votato contro. Quest’ultimo non condivide l’entrata di privati nella gestione del centro sportivo comunale e ha recriminato (come Papagno, del resto) di aver avuto la documentazione solo pochi giorni prima, un tempo insufficiente per poter valutare una materia così complessa. Papagno ha altresì rilevato di non comprendere per quale motivo venisse scelta una forma di gestione quale quella della fondazione in presenza di una sentenza della Corte Costituzionale in materia che ha creato un vuoto normativo difficilmente aggirabile, ha sottolineato che non vi è correlazione nello statuto tra l’articolo 2 che elenca gli scopi istituzionali e l’articolo 3 che “pur delineandone gli strumenti configura una sorta di società di gestione di ben altra connotazione commerciale lontana dal fine che una fondazione dovrebbe perseguire e ha recriminato sulla “mancata indicazione dei requisiti necessari per essere soci della fondazione”.
Il capogruppo della Margherita, Giancarlo Giudici, si è astenuto ritenendo che non siano state date indicazioni sul mantenimento o no in forma polisportiva del centro “Davide Ancillotto” rinunciando al pareggio di bilancio o se si perseguirà una politica del contenimento dei costi e del disavanzo”. Il capogruppo dei Ds, Armando Calaminici, si è astenuto perché si è detto consapevole che alcune espressioni del sindaco e da lui condivise non rispecchiano in realtà la linea di tutta la maggioranza. Aldo Morandi (Ds) teme invece un aumento delle tariffe o il taglio di alcuni servizi per appianare il bilancio: “Se così sarà, sarò il promotore di tutte le proteste popolari su questo tema”. Il leghista Pietro Velio facendo un atto di fiducia ha votato a favore: “Qualora non fosse ben posta prevedo tutte le proteste con le armi a nostra disposizione”. Un sì convinto è invece arrivato dal capogruppo di Fi, Alberto Gulisano, e dal collega di An, Gerard Hillebrand.
Ombretta T. Rinieri