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I quarant’anni del Ccsa fiore all’occhiello di Arese

(Flashback-Ccsa: “La Prealpina” – 30 luglio 2006 – tutta la pagina 24)

 

ARESE – Classe 1966. Quest’anno il Centro culturale sportivo aresino compie quarant’anni. Nata per diretto interessamento dell’allora sindaco Giancarlo Grandi, che pensò di affidare al mondo del volontariato la gestione del nascente centro sportivo oggi intitolato a Davide Ancillotto, l’associazione ha percorso un tratto importante della storia sociale aresina, diventando negli anni un unicum con il centro e un luogo di aggregazione sociale dove i valori insiti nella pratica sportiva sono passati di generazione in generazione. Dietro le quinte l’impegno personale gratuito di molti soci della dirigenza, la professionalità di allenatori e istruttori, un’attenzione continua ai bambini e agli anziani e ai diversamente abili perseguendo il motto “Lo sport per tutti”. Ancora un’intuizione del “mitico” Grandi, che come tante altre, si è rivelata nel tempo realtà consolidata.
La prima sede era in via Roma e gli impianti erano rappresentati da due corsie per le bocce e un campo da tennis in terra. Nel 1969 fu realizzato il primo campo da tennis in tartan, che fu anche il primo impianto sportivo del centro. In seguito iniziò la costruzione della palestra e nel 1971 la piscina, realizzata per l’epoca con tecniche avveniristiche e senza costi per il comune grazie alla Tennifer di Grandi. Oggi al “Cicci” si gioca a tennis, calcio, basket, pallavolo. Si pratica il nuoto, la ginnastica artistica e quella dolce. Si va a scuola di sub e minisub. Si Addestrano i cani e si gioca a bocce. Ci si ritrova con i bambini nei giardini del centro e si fa merenda.
Ma la filosofia della polisportiva e dell’aggregazione sociale presuppone alla base una scelta politica precisa: addossarsene i costi. Nella consapevolezza che gli sport “ricchi” sostengono quelli “poveri” e che nel sociale non c’è posto per il business. Per anni tutte le amministrazioni succedutesi in via Caduti hanno quindi sostenuto economicamente la gestione del centro sportivo. Fino alla giunta Perferi che, costretta dal taglio dei trasferimenti statali, si è trovata a dover ridurre progressivamente il proprio impegno nel Ccsa. Proprio in un momento in cui le strutture sportive, portando i segni dell’età, hanno bisogno di manutenzioni straordinarie tali da renderle più competitive rispetto alla concorrenza divenuta intanto agguerrita. “Tutto ciò – spiega il presidente Roberto Ferrari – con la difficoltà di poter contare su sponsor e amici, ha provocato con l’inizio del terzo millennio disavanzi economici, che siamo impegnati a ripianare in questo periodo. Il futuro è incerto, ma vi è ottimismo. La nuova Fondazione Sport e cultura potrà orientare e supportare le scelte di politica sportiva che il Ccsa è impegnato a realizzare e auspichiamo possa diventare un partner solido, affidabile e duraturo”.
Ombretta T. Rinieri