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Intercettazioni. Napolitano segue ma n on si esprime. Valuta dopo varo. Punti fermi: libertà di stampa, privacy e indagini

Giorgio Napolitano segue con attenzione l’iter parlamentare del disegno di legge sulle intercettazioni ma non si esprime sulle ultime modifiche al provvedimento che dovrebbe arrivare alla Camera con la previsione di un voto blindato per essere poi inviato all’attenzione del Capo dello Stato. La presidenza della Repubblica non è entrata e non entra nel merito di nessuna formulazione e non è partecipe di alcun contatto del tipo di quelli che le sono state infondatamente attribuiti da alcuni giornali e agenzie, si apprende da ambienti del Colle che mettono un freno a ricostruzioni circa alcuni dubbi del Capo dello Stato, soprattutto in riferimento alla proroga di 72 ore per le intercettazioni. Napolitano valuterà il da farsi solo quando il provvedimento sarà varato dal Parlamento e sottoposto alla sua attenzione. Non prima. Anche se viene ribadita la necessità di soluzioni, se non condivise, più accettabili per tutti. Un principio che il presidente della Repubblica aveva espresso con forza conversando con i giornalisti nei giardini del Quirinale lo scorso 2 giugno. I problemi – aveva tra l’altro detto in quella occasione – sono molto complessi. E riguardano la garanzia delle libertà di stampa e della libertà d’indagine, e anche le garanzie del rispetto della dignità e della privatezza delle persone. Il Colle segue con attenzione anche le vicende che riguardano La Rai. Ma anche in questo caso, non entra nel merito delle questioni. Tanto meno sulle polemiche esplose dopo la battuta attribuita al presidente del Consiglio, in alcune ricostruzioni giornalistiche, sulla tentazione di non firmare il contratto di servizio: ricostruzioni poi smentite dal sottosegretario Paolo Bonaiuti. (ANSA)

Da: www.francoabruzzo.it