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Decolla lo sportello di Mediazione civile

ARESE – Decolla ad Arese lo sportello di mediazione civile. Dopo un avvio poco soddisfacente la svolta è arrivata con i mediatori Giorgio Cestaro e Mario Marchese della Icaf che dal marzo dello scorso anno reggono in Comune l’ufficio preposto.  In particolare Cestaro, 57 anni, geometra, da ancora prima regge lo sportello anche a Garbagnate Milanese. 

Nello strumento, che ha riformato il processo civile con l’obiettivo di far smaltire l’arretrato nelle aule di tribunale, ci hanno scommesso fin dal loro insediamento in comune il sindaco Michela Palestra e l’assessore Eleonora Gonnella, quest’ultima titolare delle deleghe al personale, trasparenza e partecipazione, semplificazione amministrativa, innovazione e fund raising.   

“Come giunta, siamo partiti dalla considerazione dell’avvenuta decadenza del difensore civico – spiega il sindaco Palestra – una figura che invece noi abbiamo sempre ritenuto utile in quanto portavoce dei cittadini in caso di contenziosi. La mediazione civile ci è sembrata una valida alternativa. Inizialmente ci siamo appoggiati a un avvocato che ci ha offerto una prima panoramica sullo strumento. In seguito abbiamo fatto partire un bando cui hanno partecipato due istituti di mediazione. Il vincitore, che inizialmente ha retto lo sportello, non è stato all’altezza delle nostre aspettative. Così abbiamo reciso il contratto e  siamo passati a Icaf, che era arrivato secondo”.

La differenza tra il difensore civico e la mediazione – precisa Gonnella – è che il primo si interfacciava e aveva relazioni anche con l’amministrazione, mentre la mediazione è possibile solo tra soggetti privati. Il servizio ci è sembrato comunque utile e lo volevamo all’interno dell’ente. In sostanza volevamo un punto fisico sul territorio per un’attività, un servizio,  che va incontro  alle esigenze dei cittadini, dei professionisti, che invece di andare che Rho, a Milano o in altri comuni se lo ritrovano in “casa”. Al comune non costa nulla perché noi non riconosciamo nulla all’organismo, ma anzi, in caso di conclusione dell’accordo riceve un piccolo riconoscimento perché mette a disposizione lo spazio”.

Il primo passaggio allo sportello di mediazione del comune è informativo, d’indirizzo. Ed è gratuito. “Ciò evita i primi costi  per un onorario   – specifica il sindaco – che il cittadino avrebbe da subito se si rivolgesse a un professionista. Secondo la statistica le contestazioni sono spesso di piccolo calibro e la mediazione consente una soluzione rapida, economica ed efficace rispetto a una causa civile. Posto che le parti ovviamente la ritengano efficace al proprio caso”.

“Nel  primo approccio – interviene il mediatore Giorgio Cestaro – noi verifichiamo se il contenzioso è materia di mediazione oppure no.  Se è materia e se vi è la volontà di ricorrere alla mediazione parte una vera e propria istanza e a quel punto vi sono dei costi da sostenere, minimi, ma vi sono. La mediazione può coinvolgere l’ente pubblico, ma come soggetto di parte e con modalità differenti  rispetto al privato. Laddove vi è un accordo economico da sottoscrivere la decisione deve passare per il consiglio comunale. Per il resto, a differenza della sentenza emessa da un giudice, nella mediazione non vi è un vincitore e un perdente. Vi sono due vincitori e  un accordo. Le parti infatti possono parlare con i mediatori, mentre davanti al giudice sono gli avvocati (e quasi mai le parti) chiamati a esporre le loro problematiche. Noi qui invece cosa facciamo? Cerchiamo intorno a un tavolo di capire quali sono gli effettivi bisogni delle parti. L’accordo non sempre è di tipo economico. Può essere anche di fantasia. Davanti al mediatore le parti sono assistite sì dai loro avvocati, ma per omologare l’accordo. Ma sono le parti che trovano l’accordo, perché tante volte l’accordo non si trova perché le parti non si parlano”.

L’atteggiamento di responsabilità o meno conta. "A questo proposito – dice Cesaro –  abbiamo provato a portare anche degli enti come le società elettriche e quelle del gas e le banche per problemi di anatocismo o  titoli fuffa. Sono venuti e hanno mediato. Quelle che non vengono mai sono le assicurazioni, che vanno avanti in causa fino al terzo grado di giudizio”.

Ombretta T. Rinieri 

(pezzo completo dell'articolo pubblicato su Il Notiziario del 24 marzo 2017 a pag. 74)