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La revisione dello Statuto comunale accende la polemica politica aresina

statuto-areseARESE – Spina o pungolo? Di sicuro ad Arese  punge e punge parecchio il sito aresini.it  di Massimiliano Seregni, l’ ex assessore leghista nella giunta Fornaro e candidato sindaco del Carroccio nel 2012, che attraverso il web e l’associazione Passaparola non perde occasione per portare avanti una dura opposizione alla giunta di centrosinistra  in carica.

Dopo centro commerciale, viabilità, alberi e inadeguatezza degli spalti per il pubblico  nelle palestre (solo per citare alcuni degli argomenti del panorama cittadino criticati dall’avvocato),  ora Seregni è sul “pezzo” della revisione dello  statuto comunale che, in vigore dal 2001, necessita  di un aggiornamento.

La nuova bozza è stata presentata in consiglio comunale il 18 luglio scorso e con l’intento di arrivare il più possibile a un testo condiviso anche dai cittadini, la giunta Palestra ha concesso loro la prerogativa di proporre entro il 15 settembre modifiche,  integrazioni o richieste di chiarimenti con la premessa che sarà poi la Commissione Affari istituzionali ad avere la facoltà di accoglierne o respingerne le istanze.

Ad ampliare la partecipazione, previsto pure entro la fine di questo mese un consiglio comunale aperto dove gli aresini potranno presentare ulteriori proposte e osservazioni. Il crono programma prevede infine un secondo esame della bozza integrata degli eventuali suggerimenti pervenuti e accolti entro fine ottobre  per approdare successivamente con il testo definitivo in consiglio comunale per l’approvazione.

L’attuale bozza si compone di quattro titoli:

principi generali; ordinamento del comune; partecipazione popolare; ordinamento degli uffici e del personale. Manco a dirlo,  le critiche di Seregni si concentrano sul titolo terzo, proprio  laddove la presidente del consiglio comunale Veronica Cerea si è mostrata più soddisfatta del lungo lavoro svolto dalla commissione affari istituzionali. Così quello che doveva essere il fiore all’occhiello dello statuto, l’introduzione dei referendum popolari (consultivi a iniziativa della maggioranza assoluta dei Consiglieri; propositivi e abrogativi a iniziativa dei cittadini), è divenuto, a causa dell’incoerenza della maggioranza stessa e delle sottolineature di Seregni,  oggetto di una pungente ironia che sta facendo “sorridere la rete”.

Cavallo di battaglia di Pd e Forum per la Città prima dagli scranni dell’opposizione alla giunta Fornaro poi quale preciso punto del loro programma elettorale delle amministrative nel 2013, l’articolo 50 contiene alla lettera C fra i vari altri argomenti l‘inammissibilità dei  referendum in materia di atti e regolamenti di pianificazione edilizia e urbanistica o piani territoriali, piani urbanistici, piani attuativi e programmi annuali e pluriennali di attuazione.

Nel sottolineare che tale inammissibilità di fatto impedisca la stragrande maggioranza delle consultazioni importanti “Come è avvenuto per la viabilità o la nuova megabiblioteca decise a tavolino”  e come stia “per avvenire per: Caserma Carabinieri, parcheggio di Valera su area Parco Groane, piazza del Comune e altre opere in approvazione” Seregni ha postato su Aresini.it un filmato del sindaco Palestra che in campagna elettorale richiamava una proposta presentata alla commissaria Pavone dal Forum per la Città (la sua forza politica) dell’articolo 56 dello statuto per l’introduzione  di referendum comunali   consultivi o abrogativi in tutto o in parte di provvedimenti relativi alle grandi trasformazioni urbanistiche  con impatto sull’intero  territorio.  Cui segue la pubblicazione del testo integrale della proposta del Forum.

“Considerato che nello Statuto elaborato sotto questa amministrazione  – commenta infine Seregni – non è previsto quanto promesso in campagna elettorale e quanto sostenuto dal Forum per anni …  noi facciamo proprie le parole del Sindaco, del Suo Gruppo e …chiediamo la modifica dello Statuto inserendo semplicemente le richieste del Forum (a suo tempo protocollate) e le promesse fatte dal Sindaco per ottenere il voto dei cittadini Aresini”.

“Prendendo come esempio il lascito, le parole e le promesse del Sindaco fatte in campagna elettorale –chiosa Seregni –  si chiede di abrogare l’articolo 50 comma 5 lettera c consentendo pertanto referendum in ambito urbanistico…così come proposto a suo tempo dal’attuale maggioranza alla commissaria Pavone”. L’ex leghista non è Crozza, ma stavolta ci è andato vicino.

Ombretta T. Rinieri

(Il Notiziario – 23 settembre 2016 – pag. 72)