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Immigrazione: Arese ragiona sullo Sprar

sprarARESETre immigrati ogni mille abitanti, 50 centesimi al giorno per migrante ai comuni che li accoglieranno e sblocco delle assunzioni per gli enti locali che aderiscono allo Sprar (Sistema per la protezione di richiedenti asilo e rifugiati) da impiegare nei progetti di assistenza e integrazione per rifugiati e richiedenti asilo. Sono questi i punti chiave del piano immigrazione cui sta ragionando il ministro degli interni Angelino Alfano.

Sprar – Sistema per la protezione di richiedenti asilo e rifugiati

Lo Sprar, gestito dall’Anci (l’associazione dei comuni italiani), conta a oggi sull’adesione di quasi mille comuni e dispone di un sistema di accoglienza calibrato su oltre 21mila posti che, nelle previsioni, dovrebbero arrivare presto a 25mila. Ed è proprio del 13 luglio 2016 la presentazione a Roma del  rapporto  Sprar 2015 sull’accoglienza integrata secondo cui l’anno scorso il sistema ha ospitato 29mila persone a fronte, nello stesso anno, degli 82mila posti in centri d’emergenza e di cinque milioni di cittadini stranieri in Italia. Un terzo dell’emergenza. Ma è verso questa soluzione che il governo si sta orientando  dato che nei prossimi mesi dovrebbero entrare a regime i 3996 posti assegnati a giugno a 174 enti locali a seguito di un bando per 10mila, andato in gran parte deserto.

I comuni aderiscono allo Sprar su base volontaria e sono coordinati per conto dell’Anci dalla Fondazione Cittalia. I progetti poggiano su cooperative sociali, volontariato e associazioni di categoria.  A differenza delle grandi strutture dei Cas (centri d’accoglienza straordinari), dei Cara e degli hotspot, lo Sprar fornisce appartamenti in piccoli centri e avvia percorsi si apprendimento della lingua con inserimento lavorativo e abitativo.

Il sindaco Michela Palestra ha fatto riferimento allo Sprar  lunedì 18 luglio 2016 in consiglio comunale rendendo noto il contenuto di un incontro avuto nella stessa giornata con altri 24 primi cittadini presso Città Metropolitana.  “Attualmente – ha spiegato – sono poco meno di 4600 i migranti di cui circa 3mila accolti a Milano e il restante, poco meno di 1600 nell’ex provincia. Stando alle richieste del prefetto la Lombardia dovrà accogliere il 14% dei migranti arrivati in Italia. Di questo 14%, il 25 dovrà essere accolto da Città metropolitana.

Tutti i sindaci presenti, con qualche eccezione, hanno dato la loro disponibilità a ragionare su un progetto di accoglienza diffusa. Si è trattato di una riunione  interlocutoria di raccolta delle disponibilità cui ne seguirà una successiva più progettuale. E’  ovvio che bisognerà affiancare un’analisi della situazione reale e parlare di quelli che sono gli eventuali luoghi volti ad accogliere  e le eventuali disponibilità. Nell’ambito del Rhodense, con capofila Rho, si è partecipato al bando del progetto Sprar, che ragiona intorno alla messa a disposizione anche del privato, con fondi a carico dello stato,  per realizzare progetti di accoglienza su  numeri bassi supportati dal terzo settore”.

Ombretta T. Rinieri 

(Il Notiziario, 22 luglio 2016 – pag. 64)