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Distretto 33 vince la scommessa Expo

Dodici milioni il fatturato complessivo raggiunto da quindici delle ottanta imprese aderenti al Consorzio che hanno lavorato nel sito espositivo. La soddisfazione del presidente Dario Ferrari. La prossima scommessa la Città della salute di Sesto San Giovanni

Dario Ferrari, presidente di Distretto33

Dario Ferrari, presidente di Distretto33

RHO – Domani si inaugura Expo. Nella realizzazione dell’area espositiva hanno collaborato anche imprese del territorio consorziate in Distretto 33 per un fatturato comprensivo di 12 milioni di euro. “E forse qualcosina  in più”, rivela il presidente Dario Ferrari spiegando che sono quindici su un’ottantina  le società aderenti  che hanno partecipato in sub appalto alla realizzazione di opere civili, in prefabbricato e del verde.

“Abbiamo partecipato in sub appalto alla realizzazione di molte opere, come l’Open Air Theater – spiega Ferrari –  partecipato a tre gare d’appalto per i cluster riuscendo ad aggiudicarci quello del riso e del cacao che ospiterà i paesi emergenti del Sud Est asiatico, dell’Africa e del Sud America. Inoltre molte nostre imprese stanno lavorando alla realizzazione di alcuni padiglioni nazionali”.

Ultimati tutti i cluster?

“Sì, sono tutti ultimati. Ieri ho compiuto un sopralluogo nei cantieri. Anche il teatro, seguito da noi, è ultimato. Vi sono alcuni padiglioni dei paesi esteri ancora da finire, ma ciò è dipeso da un difetto dei paesi che si sono mossi tardi con le loro gare”.

Come sono state ripartite le spese dei padiglioni e dei cluster?

“Le spese dei quarantaquattro padiglioni nazionali sono state a carico della singola nazione. I cluster sono stati realizzati invece a carico della società Arexpo,  che ha ceduto  gli spazi ai paesi emergenti, i quali si sono occupati solamente degli allestimenti interni”.

Di fatto un’inclusione….

“Esatto. E’ il primo esempio di inclusione in un’esposizione internazionale, che dovrebbe essere seguito anche dalla prossima esposizione internazionale di Dubai”.


ex_poLe strutture dei cluster resteranno o saranno rimosse?

“Saranno tutti smontati. Sono strutture in acciaio e in legno lamellare e tamponamenti leggeri, perché è previsto l’utilizzo di materiali recuperabili, riciclabili e facilmente smontabili. Quindi tutti i cluster, così come tutti gli edifici di servizio,  saranno rimossi. Gli edifici di servizio probabilmente saranno ricollocati in qualche parte d’Italia come edifici pubblici, scolastici o quant’altro. Peraltro il regolamento Bie prevede la rimozione a fine esposizione universale dell’80% delle strutture. Tracce rimarranno in Cascina Triulza, Padiglione Italia e nell’Open Air Theater”.

Quali sono le società di Distretto 33 che hanno lavorato in Expo?

“Chi ha lavorato in expo? Per citarne qualcuna la società Ivri, che ha vinto la gara per la vigilanza. Ma anche l’Istituto di Ricerca Masini sui collaudi dei materiali, la società Cave Bellasio di Pregnana Milanese sugli scavi e i movimenti terra, la Premetal, grossa società industriale delle costruzioni metalliche, l’impresa di costruzioni Pellegrini, l’impresa d’impianti Milani, l’impresa d’impianti Panzeri, lo studio di architettura Ferrari, lo studio dell’ingegner Pastorino per tutti i rilievi topografici, l’impresa Parolo di Arese e Bollate,  che sta realizzando importanti opere del verde. Quindi un notevole numero di imprese a noi aderenti o a noi collegate”.

La collaborazione con Expo di Distretto 33 non termina con la realizzazione delle infrastrutture, perché ora parte una nuova collaborazione per l’organizzazione insieme con i comuni del territorio del palinsesto “Fuori Expo Rho”. Come si concretizzerà?

“Nei sei mesi di Expo si cercherà di attirare sul territorio di Rho e del Rhodense i turisti o gli stessi operatori che lavoreranno sul sito durante i sei mesi dell’esposizione, che sono 12mila. Organizzeremo manifestazioni artistiche, di design e di business presso  il Collegio dei Padri Oblati di Rho, il Molinello Play Village di Mazzo di Rho o l’Art Design Box, un infopoint ai cancelli di Expo. Non mancheranno le visite guidate, per esempio al Santuario della Madonna Addolorata di Rho”.

Questi eventi rientrano nell’ambito dello Iat?

Sono in collaborazione con lo Iat. Infatti metteremo in rete una serie di manifestazioni pubbliche e private. Ovviamente stiamo promuovendo queste  iniziative insieme ai commercianti, agli albergatori e ad alcuni tour operator. Abbiamo già richieste da parte di alcune società italiane per organizzare a favore dei propri clienti esteri tour interni ed esterni a Expo. Tour, che per esempio, partiranno dal nostro territorio per arrivare fino a Verbania, ad Asti, Monferrato e Alba. Anzi su queste mete siamo in stretta collaborazione con il comune di Asti. Tutti i giorni ospiteremo due pullman, il “Barolo Express” e il “Monferrato Express”, che porteranno a Rho i loro visitatori e li verranno a riprendere la sera. Con gli amici piemontesi vorremmo riuscire a intercettare anche questo flusso turistico”.

Dopo Expo, le imprese di Distretto 33 pensano alla realizzazione sull’area Falck della “Città della Salute” di Sesto San Giovanni. “L’appalto è stato aggiudicato per 400 milioni di euro – dice Ferrari – da un grosso gruppo industriale italiano al quale noi ci presenteremo anche sulla scorta dell’esperienza che le nostre aziende possono vantare su Expo”.

Ombretta T. Rinieri