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L’Ufficiale giudiziario ha fatto portare via un pezzo del Centro sportivo Ancilotto di Arese

Ha dato esecuzione a un decreto ingiuntivo ottenuto da Intese. L’assessore: “Facs non ha fatto opposizione”. Ed è solo l’inizio

Uno dei camion su cui è stato caricato il materiale oggetto dell'azione legale

Uno dei camion su cui è stato caricato il materiale oggetto dell’azione legale

Un momento della concitata giornata

Un momento della concitata giornata

ARESE – Venerdì 26 luglio 2013 l’ufficiale giudiziario è tornato al centro sportivo di Arese. Ma questa volta  non è bastato l’arrivo in viale Resegone del sindaco Michela Palestra, dell’assessore Roberta Tellini, dei funzionari e dei legali del Comune  a fermare il pignoramento di beni all’interno dell’area per conto di Intese, in forza di un decreto ingiuntivo per crediti nei confronti di Fondazione Arese Cultura e Sport cui nessuno ha proposto opposizione, trasformando la pretesa della società romana in titolo in esecutivo.

 

A nulla sono valse le obiezioni dell’Amministrazione sul fatto che nell’area non vi fossero beni di Facs. Presente all’azione anche Alessandro Chiappini, amministratore delegato di Intese, con i suoi tre legali. C’è voluta tutta una giornata per caricare sui  camion due caldaie, due motori  e  le coperture pressostatiche  dei campi 1,  7 e  8 di tennis.

 

Enorme il danno d’immagine per il comune di Arese, come rimarcato nel comunicato stampa rilasciato  nella giornata nel quale si fa anche presente come durante l’operazione siano stati pignorati beni non di proprietà di Facs e che pertanto a tutela della propria immagine e del proprio patrimonio ne valuterà le conseguenti azioni.

 

Premesso che su tutta la vicenda del “Davide Ancilotto”,  relativamente alla nascita di fondazione e sulla manifestazione d’interesse che ha consegnato il 21 luglio 2010 l’area sportiva a Intese, l’attuale compagine politica che amministra la città ha sempre mostrato tutte le sue riserve – fu così dai banchi dell’opposizione per il Partito democratico. Fu così per  Erika Seeber (ex Pdl e ora di Unione Italiana in coalizione con Palestra) alla quale il sindaco Fornaro ritirò e ridiede le deleghe nel giro di ventiquattro ore proprio per la sua posizione controcorrente nella giunta Pdl-Udc sull’affidamento a Intese del centro sportivo –  ora più che con Intese, la giunta Palestra recrimina con fondazione.

 

Facs – dice l’assessore allo sport Roberta Tellini – ha fatto scadere il decreto ingiuntivo senza fare opposizione e l’assemblea dei soci  è stata informata dell’atto solo lunedì 22 luglio. Ma evidentemente con quello che era già successo venerdì 19 c’era poco da informare . Non è che si può chiudere la stalla quando i buoi sono scappati. Se tu convochi un’assemblea dei soci per una comunicazione in merito a quanto è già avvenuto serve a poco. Io il 22 sono andata. E’ vero che il comune è socio al 49% ma  è altrettanto vero che c’è un  restante 51%  e che lunedì all’assemblea c’eravamo solo io, Carli e Manuel Foglio. Evidentemente la cosa così per come è stata gestita non è stata condivisa. Ovviamente noi non ce ne laveremo le mani. Stiamo agendo per riportare questa vicenda a una totale trasparenza. Con gli uffici e con i legali stiamo vagliando tutti i documenti di Facs fino dal 2005: se emergeranno responsabilità e se queste responsabilità danneggiano l’amministrazione andremo a fondo”.

 

E’ noto che Fondazione si trovi in difficoltà in quanto non ha più fondi in cassa,  il suo consiglio d’indirizzo è dimissionario da oltre diciassette mesi e il presidente Stefano Carli sta operando solo per la gestione ordinaria. Come poteva provvedere per opporsi al decreto ingiuntivo?

“Noi nelle cose di Fondazione non entriamo – risponde l’assessore – hanno fatto questa scelta, avranno le loro motivazioni”.

 

Tuttavia, come già ricordato, il comune in Facs partecipa con un 49% al fondo ed è partner promotore e  fondatore, mentre il presidente Carli è di nomina sindacale e, a onor di cronaca,  i debiti di fondazione verso terzi non dovrebbero essere imputabili alla sua gestione ma a quella precedente…

“Ritengo di poter dire – conviene Tellini – che tutto ciò che è oggetto di debiti verso fornitori non sia imputabile alla gestione Carli. Ma il fatto che non abbia fatto opposizione ha messo l’amministrazione in un gravissimo imbarazzo e rischia di danneggiare l’immagine del centro sportivo perché in città vi è molta confusione su quanto sta accadendo. Il non aver fatto opposizione legittima Intese  perché il non aver fatto opposizione e il non essersi costituita viene letto dai giudici come un torto”.

 

Facs ha chiesto da tempo di essere sciolta e sembra che la ratifica dovesse essere fatta dal Comune…

“Dopo aver fatto scadere l’opposizione – afferma Roberta Tellini – Carli ha comunicato di aver mandato tutto alla Provincia e agli organi competenti per la dichiarazione di liquidazione, che è un passo precedente rispetto allo scioglimento, ma a oggi non ci risulta che noi avremmo dovuto fare un’azionre. Ma anche su questo stiamo verificando con i legali”.

 

Sono pendenti altri decreti ingiuntivi?

“Sì – dichiara Roberta Tellini con totale trasparenza – uno riguarda la società Parolo e uno Smg. Quest’ultimo è arrivato già l’anno scorso e nella convocazione dell’assemblea dei soci del dicembre 2012 di Facs non appariva nell’ordine del giorno”.

Ombretta T. Rinieri

(“Il Notiziario” 2 agosto 2013 – pag. 57)