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Ex Alfa, il Pd punta alla reindustrializzazione dell’area

IMG_1153[1]ARESE – Venerdì 17 di un anno bisestile. Dimostrando di non essere superstizioso, il Pd ha aperto con un incontro pubblico in biblioteca sull’ex Alfa la sua campagna elettorale per le amministrative di primavera. Giuseppe Augurusa , candidato sindaco di Arese, Piermauro Pioli per Garbagnate Milanese e Pietro Romano, primo cittadino in carica a Rho, hanno incontrato la cittadinanza per discutere del futuro dell’area nel quadro dell’accordo di programma che Regione Lombardia ha ridisegnato soltanto all’interno dei comuni di Arese e Lainate, lasciando fuori prima Garbagnate a causa delle ‘intemperanze’ dell’ex sindaco Leonardo Marone e poi Rho, il cui consiglio comunale aveva bocciato il documento perché in collisione con il proprio comparto commerciale. Presente anche l’economista Luciano Venturini.

L’adp, infatti, snatura la vocazione industriale dell’area, sfruttando l’ex parte espositiva delle auto Alfa per la realizzazione di un grande centro commerciale, mentre una variante urbanistica ne trasformerebbe un’altra parte in residenze e terziario. Il progetto si porta dietro la revisione dell’assetto viabilistico di tutto il territorio, anche nell’ottica del futuro Expo 2015, e in particolare prevede il tracciato di una tangenzialina lungo l’abitato aresino, in zona Vignazza.
Se i partiti si preparano a scendere nell’arena politica, lavoratori, commercianti e cittadini sono pronti a dare battaglia contro l’accordo, recepito più come una speculazione edilizia che come un’opportunità per il territorio. Un territorio che avendo una così grande area da riconvertire è esposto agli appetiti delle mafie, come del resto le indagini giudiziarie e gli arresti degli ultimi mesi dimostrano. Anche di questo si è parlato venerdì scorso, dopo che il Pd ha annunciato le sue proposte: il rientro di Garbagnate e Rho nell’accordo, la richiesta al governo di sedere al tavolo di lavoro sovra territoriale e la richiesta alla Regione di spostare di tre mesi la scadenza dell’approvazione rispetto al termine del 30 settembre 2012.
“La questione Alfa Romeo – ha detto Augurusa – non può essere derubricata come un fatto locale, perché finora è stata utilizzata come elemento di erogazione di finanziamenti per i singoli comuni. La riperimetrazione su Arese e Lainate richiama gli interessi dei proprietari dei terreni e sull’asse politico. Il nuovo punto d’arrivo è stato portato al 30 settembre, cioè a due mesi dall’insediamento delle nuove giunte. Ciò significa che chi arriverà a governare le città si ritroverà lo stesso adp, anche se abbellito in qualche punto”. E sul coinvolgimento in Regione del Comitato Difendiamo Arese, Augurusa è stato poco disponibile agli elogi: “Si tratta di una pura cortesia istituzionale, perché comunque non ci sono i tempi per discutere dei contenuti. Per ripartire dal merito bisogna avere il tempo per poter discutere”. “Ma il rischio – ha considerato la giornalista del “Giorno” Cangemi, che moderava l’incontro – è quello che i tempi diventino talmente dilatati da non poter più fare nulla”.
“Oltre all’Alfa – ha parlato Romano – vi è anche l’Expo. Troppo comodo dire che Rho ha votato contro e per cui lasciamolo fuori perché ha solo l’8% dell’area. Ma la viabilità si scarica su Rho. Bisognerebbe parlare della fattibilità di un centro commerciale perché con la crisi economica che c’è fra una decina d’anni rischiamo di ritrovarci a parlare di un’area commerciale dismessa”. Contro le critiche sollevate dalla platea soprattutto nei confronti dell’ex sindaco di Garbagnate Pioli che oggi si ripropone candidato, per aver contribuito a portare sull’area lavoro dequalificato come quello della Rottanfer e della Caris, l’interessato si è difeso definendo l’ex Alfa “Area del Lavoro e area dei lavori”, cioè di tutte quelle forme produttive che abbiano anche forme diverse dall’industriale come il terziario o il lavoro intellettuale. “Le problematiche dell’Alfa Romeo sono iniziate nel 1994-96 e il primo adp io l’ho firmato, ma negli anni l’ambiguità di fondo è stata la quantità di dipendenti Fiat nell’area dell’arrocco. L’altra contraddizione è stata che prima di vendere l’area a Craa, la Fiat non aveva smesso di pensare di portare la nuova fiera nell’area. La viabilità deve essere valutata nell’ambito dell’area metropolitana”.
Le bordate sono partite non appena il microfono è passato al pubblico. “I comuni – ha detto il garbagnatese Cattaneo – si sono accontentate di rosicchiare con gli oneri di urbanizzazione non entrando nel merito dei progetti. Un disastro. E’ arrivata la ‘ndrangheta, che è interessata alla deindustrializzazione per gli interessi sulle bonifiche delle aree con i camion del movimento terra. Inoltre vi è la collusione con la finanza che in un periodo di crisi dienterà più evidente, perché chi ha capitali non puliti può inquinare l’attività economica complessiva. Sono d’accordo che vada ripreso l’adp, ma come si potrà farlo con una Regione completamente screditata: io c’ero al Teatro Dal Verne. I due terzi hanno fischiato Formigoni, ma non hanno applaudito Pisapia”.
“L’area Alfa – ha rimarcato Beppe Fiorito (Prc) – è un’area importante in parte già compromessa. I capannoni dell’Aig Lincoln non si possono demolire. Il parcheggio Automotive spa é già pronto per l’Expo. Nel frattempo parcheggiano le auto invendute di Fiat. Brunelli c’è. Allora rimane solo un pezzo. A mio parere il lavoro manifatturiero non ha futuro. Resta quello cognitivo. Allora l’idea qual è? L’idea che voleva da sempre Valter Da Silva, nato a Lecco nel ’51, direttore generale del Centro design della Volkswagen di progettare ad Arese le auto dei 12 marchi della casa tedesca. Nel 2016 è previsto che la Volkwagen diventi il primo produttore mondiale di auto con 10 milioni di vetture: bisogna progettarle, disegnarle, essere più avanti degli altri e a Milano c’è il genius del designer mondiale. Così come è geniale insediare ad Arese il Politecnico e tutta l’industria motoristica italiana, perché gli ingegneri motoristici italiani non sono secondi a nessuno. Aria fritta l’idea di spostare la scadenza dell’adp. L’accordo va rifatto tutto. In sintesi questo il pensiero di Sara Belluzzo del Comitato Difendiamo Arese. “Si deve lavorare – ha detto – affinché l’area resti a vocazione industriale, va tutelato il verde e l’ambiente ed evitata la viabilità pesante come la tangenzialina alle porte di Arese”.
Ma l’inerzia della politica è stata sottolineata soprattutto da Renato Parimbelli e da Corrado Delle Donne, dello Slai Cobas. Parimbelli: “Conti era senatore dell’Udc e da nulla tenente ha comprato l’Alfa Romeo per 500 miliardi. In questi anni Arese è stata governata da governi sia di destra che di sinistra e trovo scandaloso che vi siano 70 lavoratori di Innova Service licenziati e che nessun sindaco sia venuto a incontrarli. E a Rho la giunta è caduta sull’Alfa e non l’ha fatta cadere la sinistra, ma la Lega e pezzi del Pdl che non andavano d’accordo”. “Dal Craa a oggi – ha detto invece Delle Donne – sono passati vent’anni e si è aiutata la Fiat a smantellare una fabbrica con 18mila dipendenti oltre i 2-3mila che arrivavano da Desio. Sono stati fatti migliaia di riunioni, consigli comunali ma il problema occupazione non è stato risolto. Mentre alla IV Penale di Milano, davanti al giudice De Cristofaro, si sta svolgendo il processo alla titolare di Innova Service Di Marzo per aver messo una cimice nell’ufficio del city manager di Milano e oggi ad di Expo Sala, da cui stanno emergendo suoi rapporti amicali con la Nato e con le forze dell’ordine. E nessuno lo racconta”. Un avvio di campagna elettorale polemico per il Pd. La crisi impone concretezza e per i partiti i tempi non sono facili.
Ombretta T. Rinieri
‘Il Notiziario’ 24 febbraio 2012 – pag. 70;
v.di anche ‘Corriere della Sera’ 21 febbraio 2012 – pag.4

Leggi anche:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/13/alfa-romeo-e-iveco-a-breve-via-dallitalia-parleranno-tedesco/86304/
http://www.corriere.it/editoriali/12_settembre_19/Il-lingotto-la-carta-tedesca-mucchetti_70e9fc24-021c-11e2-9f2e-6124d1c3f844.shtml
http://www.sicurauto.it/ilsemaforo/news/alfa-romeo-elkann-non-vende-marchionne-nemmeno-o-forse-si.html