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Lega, parlano i ‘desaparecidos’

Delmonte, Turolla e Braga ‘si sfogano’ e raccontano la loro verità

 

Carlo Delmonte ( terzo da sinistra) in consiglio comunale ai tempi della Giunta Fornaro

ARESE – Una sezione spaccata nel 2009 all’indomani della scelta dall’”alto” di correre insieme al Pdl con candidato sindaco Gianluigi Fornaro fra coloro come l’ex consigliere Pietro Velio e la moglie Adele che si tirano fuori dalla corsa elettorale e il neo segretario Delmonte (neofita della politica, appena eletto dopo la morte dello storico Marco Pessina) che accetta insieme a Livio Braga, Patrizia Toniatti, Celeste Gambini e altri di seguire le direttive e si impegnano a raccogliere le firme per presentare il partito alle amministrative.

 

La scommessa di Delmonte-Braga-Toniatti porta il partito per la prima volta a governare la città con due assessori eletti (Braga e Toniatti) e tre consiglieri comunali seduti fra gli scranni della maggioranza.

Ma com’è andata a finire dopo diciotto mesi è cosa nota: la sezione è desaparecidos, commissariata, Braga, Toniatti e Carlo Delmonte si sono dimessi dalle cariche o sono stati costretti a dimettersi e al loro posto l’ex commissario Andrea Bartolini e un avvocato “foresto”, Massimiliano  Seregni. Con i Velio che sicuramente fra le mura domestiche si stanno prendendo una rivincita.

 

Carlo Delmonte, che il 29 marzo 2011 motivando le proprie dimissioni da consigliere della Lega Nord in consiglio comunale in polemica con il commissario Vittorio Turconi, e ancora prima con Bartolini, nero su bianco, le ha cantate dure e pure a Turconi e segretario provinciale leghista Stefano Pambiani per le loro intromissioni nelle cose del territorio: Io sono ancora con l’animo nella Lega – dice Delmonte – ma sono in netto contrasto con Turconi e Pambiani, il quale avvallando il commissariamento da 18 mesi ha creato questa situazione di difficoltà evidente nella nostra sezione. In tutto questo tempo non abbiamo mai deciso niente, perché non si può fare”.

 

All’inizio il commissariamento aveva un sapore squisitamente tecnico, perché Delmonte divenendo consigliere aveva lasciato vacante la carica di segretario del partito e il commissario avrebbe dovuto coprire la carica in attesa di indire il congresso del partito.

 

“Però si supponeva che venisse fatto in tre, quattro mesi al massimo. Invece siamo ancora qui. Con l’avvento dei commissario é stata chiesta la sostituzione dell’assessore Braga (anche se l’assessore all’istruzione si è tirato indietro di buon grado perché non condivideva la politica sul centro sportivo, ndr) e quella della Toniatti. Se un assessore non va bene non lo deve decidere il provinciale”.

Del malessere della sezione leghista sul territorio se ne aveva una netta percezione. Ora lo spiegano i diretti protagonisti. “Io – racconta Marco Turolla – sono venuto ad Arese da poco tempo. Sono un leghista da sempre. Ho frequentato la sezione come simpatizzante l’anno scorso. Quest’anno non ho rinnovato la tessera perché ho visto come si distrugge in poco tempo una sezione. Prima è arrivato Bartolini. Poi è arrivato Seregni, gli attuali due assessori, che hanno praticamente criticato tutto il lavoro svolto dagli assessori precedenti. In particolare avevano puntato su Braga, messo da parte il capogruppo e allontanato i simpatizzanti, svuotando la sezione. Potevano partecipare solo i militanti iscritti con tessera”.

 

Dimenticando chi come il sottoscritto, Delmonte e altri avevano raccolto le firme per la presentazione della lista Lega Nord ad Arese”, ci tiene a sottolineare Livio Braga (che come assessore si era particolarmente distinto per la difesa a spada tratta dell’aresinità nelle scuole e nelle associazioni cittadine portando avanti una politica di distinguo per quanto riguarda i non residenti, del resto condivisa da sempre anche da Pdl e Udc, ndr). “Messi fuori i simpatizzanti, bloccati i tesseramenti per quattro mesi – riprende Turolla – e azzerata la sezione adesso mi hanno chiesto di tornare. Ma a questo punto li ho salutati”.

 

Braga ammette la spaccatura a suo tempo in Lega per la candidatura di Fornaro. “E’ vero. Ma la coalizione era stata imposta dalle direttive di Milano e noi per evitare il commissariamento abbiamo accettato di correre con il Pdl. E poi abbiamo detto: Vediamo le carte di Fornato, poi fra 18-24 mesi tiriamo le conclusioni. E adesso la conclusione è che non ci sono più quelli votati dal territorio. L’aspetto democratico della Lega, che è federalista, cioè parte dal territorio, dai cittadini è venuto a mancare. Qui ad Arese non è democratica né federalista. E’ stata coptata da commissari sconosciuti al territorio”.

 

L’unica contentezza che ho – dice Delmonte – è il fatto che casualmente io mi sono dimesso dal gruppo consiliare e la mattina la Guardia di Finanza è andata in comune. Per il resto la mia esperienza in maggioranza è stata deludente. Quando sono entrato in politica, pensavo che amministrare un paese, entrando in coalizione, far parte di un’alleanza fosse una cosa diversa. Avevo in mente cose condivise, decise e fatte insieme. Qualcosa di nostro. Qualcosa di loro. Invece tu vai alle riunioni di maggioranza e ti dicono: guarda si fa questo, questo e questo. Ma come? Tu non puoi neanche pensarci”. Un piatto servito che per i “duri e puri” della Lega Nord diventa indigesto.
Ombretta t. Rinieri

(Il Notiziario 29 aprile 2011)